Trovare lavoro in Germania


Questo sarà un post un po’ brutale, cattivo, e ammazzasogni.

E’ un post che nasce dalla mia breve esperienza tra il prima (di “espatriare”) il durante (l’espatrio), e il dopo (essere tornata). Sottolineo breve e sottolineo che è la mia visione delle cose in base alla mia esperienza.

EDIT: Data la notevole quantità di commenti all’ articolo o di critiche verso la mia persona attraverso ciò che ho scritto, mi preme ribadire che lo sfottò non è rivolto nè a chi non trova lavoro, nè ai disperati nè a quelli con famiglia a carico, ma piuttosto ai perditempo, ai supersprovveduti e a quelli che chiedono “ma in Germania si deve parlare tedesco?”.
Provate a leggerla in chiave ironica in alcuni punti. Sono certa che solo chi ha un blog potrà capire appieno certi passaggi.

Il prima: sono un’esterofila per vocazione, una curiosa, una che di fonte all’idea di un’esperienza all’estero (sensata) non si tirerebbe indietro. Prima di partire, sono stata una famelica fruitrice di blog di italiani all’estero, di siti di italiani all’estero, di racconti di italiani all’estero, di libri sull’argomento e via dicendo. Ho letto veramente tanto tanto in merito. La percezione era “ho mandato un’email dall’Italia, ho fatto il colloquio il giorno dopo, mi hanno preso prima che finissi di parlare e dopo due giorni ho iniziato la mia vita all’estero a 5000€ al mese con benefit e standard di vita inimmaginabili in Italia“.

Ora… che ci siano dei casi fortunati, fa parte della vita, della statistica e della legge dei grandi numeri (che non conosco, ma che cito perchè fa sempre bella figura).
Ciò che l’interlocutore dimentica di citare è il percorso che c’è dietro una certa preparazione, e gli episodi di criticità a cui è dovuto, probabilmente, sottostare, prima di trovare qualcosa del genere. Viene solo citato il risultato del successo, facendo credere che all’estero si schiocchino le dita e tutti corrano da te con contratti milionari in mano. Dietro opportunità del genere, quanti rifiuti si è dovuto prendere? Quanti tavoli si sono serviti? Quanti doppi e tripli lavori si sono dovuti affiancare al primo? Quanti pianti, quante notte insonni, quante testate nel muro si sono date prima che arrivasse l’occasione? Probabilmente molte, dispiegate sicuramente in molti mesi, in molti casi anche in anni.

Non fatevi abbagliare dalle storie di successi. Dietro una storia di successo ci sono mille tentativi andati a vuoto, molte porte chiuse, pianti, disperazioni, rifiuti e crolli emotivi.

Il Dopo: il dopo nasce dall’osservazione empirica di situazioni confrontate con le situazioni ideali lette o raccontate dall’amico dell’amico sull’amico dell’amico che sta in Germania.

Non fatevi abbagliare dalle false aspettative e ricercate info non generali, ma quanto più vicine alla vostra situazione (linguistica, lavorativa, di esperienze, di budget).

Ora, passiamo ai grandi classici.

Si trova lavoro in Germania?
In Germania è facile (nel senso che ci sono molte offerte) trovare lavoro nel campo dell’ingegneria, delle scienze applicate, nella ricerca, e in alcune professioni di ausilio medico. Tutti lavori preclusi ai 18-20enni che cercano fortuna, e ai 50enni che hanno lavorato una vita facendo tutt’altro (dall’installatore all’impiegato, dal commercialista all’avvocato). E’ facile trovare lavoro se avete una professionalità richiesta e anni di esperienza alle spalle (nei settori menzionati).

Non parlo tedesco, ma parlo un po’ di inglese, troverò lavoro?
E’ “facile” trovare lavoro se conoscete il tedesco ad un buon livello per poter lavorare. L’inglese non basta e, nel peggiore dei casi, non interessa neanche. Voi, in Italia, assumereste nel vostro ufficio di avvocati un avvocato che non parla italiano? Nel vostro staff di pr uno che non parla italiano? Una badante affianco al parente anziano che ha bisogno di tutto che non parli italiano? NO, ovviamente. In Germania non sarà diverso. A meno che non rietriate nei qualificatissimi lavori sopra menzionati dove si può chiudere un occhio per la lingua, purchè siate disposti ad impararla.

Quanto costa affittare una stanza in Germania?
Vi rendete conto che è impossibile rispondere a domande del genere? Che dipende dalla metratura, dalla città, dalla zona della città, dallo stato della casa, da quanto la casa è fornita e di cosa, dal numero di stanze, dalla congiuntura del mercato immobiliare, dalla congiuntura economica e dalla congiuntura astrale.
Va bene, allora quanto costa una stanza a Francoforte?
Leggi sopra, 280€ al mese è il prezzo più basso che ho visto, 2.500€ il più alto.

Sono laureato in architettura/economia/legge/scienze politiche/lettere classiche, ho fatto 9 stage non pagati, non parlo tedesco. Che lavoro posso trovare?
Il lavapiatti, il cameriere (se almeno hai imparato le frasi base), l’aiuto cuoco sono i lavori a cui, all’inizio, puoi aspirare. Sul concorrere realmente non so, dato che è pieno di italiani nella vostra situazione e qualsiasi altra nazionalità in cerca di fortuna parte proprio dalla gastronomia. E nel frattempo iscriviti ad un corso di tedesco e buttaci l’anima e il sangue. Avresti già dovuto ampiamente iniziare a studiarlo PRIMA di avere la brillante idea di immigrare a cercare un lavoro in un Paese di cui non sai la lingua, ma se proprio hai rimandato, ora che sei lì è un obbligo. Sia se vuoi sopravvivere, sia se ti vuoi integrare con la gente del luogo, sia soprattutto se vuoi trovare uno straccio di lavoro. Devi studiarlo bene se vuoi un lavoretto. Devono passare mesi e forse anni di disperazione ad imparare la lingua prima di trovare un lavoro lavoro. Tra le persone che ho conosciuto io, partendo da zero, vivendo in Germania e non facendo altro che studiare tedesco dalla mattina alla sera, ci hanno impiegato 2 anni per raggiungere un livello molto alto. Qualsiasi livello al di sotto del “molto buono” non viene tenuto in considerazione se cercate lavoro lì.

Adesso passiamo ad alcune domande che ho letto in giro sui siti degli italiani all’estero, e che riporto.
La gente si deve rendere conto. In genere questi “consigli” vengono chiesti nei forum invece che informarsi su google, sui siti di ricerca appositi (di lavoro o di case) o di persona.
Ho lavorato nella ristorazione e vorrei andare in Germania. Mi indirizzate ad un ristorantino ad hoc?
Ma “ad hoc” di che??? Vai e cerca!

Ho lavorato fino ad un mese fa a Berlino, cerco lavoro, se volete info sono qua?
Ma secondo te, con tutti quelli che cercano lavoro, perchè qualcuno dovrebbe bussare alla tua porta?

Ciao, faccio il pranoterapeuta, il massaggio linfodrenante addominale, c’è lavoro in Germania per me? Ho 3 specializzazioni nel campo, valgono in Germania?
Ma che ne possiamo mai sapere??? (giuro che l’ho trovata davvero e perfino semplificata).

Cerco lavoro mi aiutate?
dove? come? quando? perchè? perchè ti dovremmo aiutare?

Al momento non parlo una parola di tedesco, ma conosco lo spagnolo ad un livello alto e l’inglese medio. Qualcuno sa darmi qualche consiglio su come cominciare a muovermi o sulla situazione attuale di berlino o di qualsiasi altro tipo? grazie!
Per muovere i passi metti una gamba avanti all’altra.

Ho 45 anni e credo che verrò licenziata. Ad Amburgo ci sono speranze per quelli della mia età?
Speranze?

Ho lavorato come insegnante e ho scritto a diverse scuole ma ancora nessuna risposta, mi diresti qualcosa?
In bocca al lupo.

Ciao, faccio l’estetista in Italia, vorrei trasferirmi a Monaco. Come si apre un centro estetico a Monaco, che documenti ci vogliono e più o meno quanti soldi?
Ma uno perchè dovrebbe sapere queste cose che non saprebbe neanche in Italia? E poi secondo me chi inizia così non ha nè un reale interesse nè una disponibilità economica adeguata.

L’amico di un amico ha aperto un’azienda con 1000€, pagava una stanza 50€ e guadagnava 3000€ all’inizio. Ora il business si è espanso ed è diventato milionario. Come posso fare a seguire le sue orme?
Vai nello stesso ospedale psichiatrico in cui raccontava queste cose, mettiti a raccontarle anche tu e il gioco è fatto.

Vorrei trasferirmi in Germania col mio ragazzo, come faccio senza sapere inglese nè tedesco?
O ti impari il tedesco o non fai.

Insomma, fare un’esperienza all’estero fa sicuramente più bene che male. Se avete l’opportunità partite e fatelo il prima possibile. Se lo fate per necessità, perchè ci sperate tanto, informatevi tanto, tantissimo. Iniziate a mandare CV e vedete se si smuove qualcosa. Magari vi dicono tutti di no e iniziate a ragionare su ciò che non va. Magari (come sta capitando a me) vi dicono che andreste anche bene ma bisogna parlare un ottimo tedesco quindi tut mir leid ma grazie e arrivederci.

Tra le fonti di questo articolo (soprattutto per le domande) ci sono: il blog di Ruth e diversi forum che ho frequentato prima e dopo, come quelli di Italians, i vari gruppi Facebook, e i vari commenti ad essi associati.

69 pensieri su “Trovare lavoro in Germania

  1. Bravissima ci vogliono post di questo genere,non per demoralizzare e disilludere i sogni altrui ma per ricordare che dietro ogni traguardo c’è sempre un arduo percorso.

  2. Sante parole…vorrei aggiungere anche la mole di parenti e amici che non ti hanno mai cagato e che tu non hai mai cagato che ti scrivono parole affettuose su fb per poi concludere i messaggi con frasi del tipo: “sto pensando seriamente di trasferirmi dove vivi tu” aspettandosi che tu faccia tutto per loro…l’ultimo è stato un ragazzo che ha lavorato per mio padre (in italia )per un brevissimo tempo e che fu licenziato per la sua irresponsabilità . Mi ha scritto “ciao, Vale, da quanto tempo, come butta? (detesto questa espressione!), sono a Kreuzberg ( che originale, eh?) ci vediamo per un caffè?”. Io con questo non ricordo di averci mai detto nulla oltre un “ciao”.

    • LOL 😀

      questo succede solo a chi accetta amicizie a destra e manca!!!
      da sconosciuti o da persone con cui ci si è scambiati solo una frase!

      ben vi sta :-p

      io rifiuto la maggior parte delle richieste di “amicizia” !!

  3. Io credo fermamente che tu sia una persona depressa. Sappi volerti più bene.
    Il tuo sarcasmo non solo è fuori luogo ma denota un esibizionismo imbarazzante.
    Con esperienza alla mano posso dirti che questo post potevi tranquillamente evitarlo, non per le tue considerazioni ma per il solo menefreghismo e pubblico ludibrio verso gente che ha una necessità impellente alle quali sicuramente non sarà gradito il tuo comportamento pre-adolescenziale. Abbi rispetto.

  4. in germania puoi andare anche senza conoscere ne tedesco e nessun altra lingua. se sei un ragazzo/a o un uomo/donna solo/a vai nei ristoranti, nei bar, in qualche ingrosso italiano, o con qualche ditta italiana di import/export (a portare il camion o a fare il magazziniere. se invece ti trasferisci con la famiglia, hai gravi difficoltà economiche e non sai il tedesco, lo stato ti trova casa, te la paga,e ti da pure i soldi per crescere il bambino/i bambini. per imparare il tedesco ci sono delle scuole apposta con corsi serali o normali(a proprie spese), dove in meno di tre mesi ti fanno imparare a comunicare (certo non sarete dei geni, ma almeno non dovrete gesticolare). se vai in una città come monaco trovi ordine, rispetto per le regole e sicurezza. non dico che è la città perfetta, ma sicuramente è la più pulita, la più ricca e la più sicura in germania. con tutto questo cosa voglio dire: in germania il lavoro si trova, imparare la lingua si può ma non è il paese dei balocchi. ci vuole comunque volontà e sacrificio, ma una volta che sei entrato nei meccanismi ti trovi bene.

    p.s.: tra monaco e francoforte c’è una grandissima differenza.

    fonti:
    vivo da 10 anni a monaco.

  5. Interessante l’articolo, e ci sono anche molti aspetti veri, però l’ho trovato anche leggermente superficiale, ci sono anche aspetti che possono riguardare il vivere o lavorare in Germania che non si possono semplicemente ridurre al fatto d’imprare il tedesco. Cmq l’importante è informarsi, questo è vero

  6. Sei un fenomeno!
    Mi hai chiarito molto le idee… effettivamente mi sono ritrovata molto nel tuo “prima” e tutto quello che hai scritto dopo mi ha dato una specie di “scrollone” che mi è servito per svegliarmi un po’!
    Mi sei sempre piaciuta fino dalle medie! 😉

  7. in fondo è meglio che sei tornata in Italia, la Germania non è un posto per te, soprattutto perché a quanto pare non riesci a vedere la ricchezza intangibile (ma neanche poi tanto), che offre in termini di accoglienza, servizi, welfare, natura, ordine, etica, arte, ecc. ecc. …Ad altri paesi tipo l’Italia serviranno altri 2 secoli di sviluppo per arrivare a tanto. Nel frattempo noi saremmo passati a miglior vita. Quindi ad oggi conviene sicuramente studiare l’ostico tedesco o il danese lo svedese … fai tu !

    • Perchè la Germania non è un posto per me?
      Mi conosci così bene da sapere addirittura cosa fa per me e cosa no?
      Dov’è che non vedo tutte quelle cose? Dov’è che ho criticato aspramente il sistema tedesco? Riportami le frasi per favore, perchè io non me le ricordo.
      Tutto ciò che offre, lo offre se ci vivi. E per viverci ci devi lavorare. E per lavorare lì ci vogliono dei requisiti che in tanti ignorano.
      Hai divagato un po’ con il commento, involvendolo ad una critica un po’ inutile e grossolana.

    • Etica…sì certo, far lavorare le persone a 3€ all’ora in aeroporto, dopo che si son pagate da sole il corso per poterci lavorare (di 600€). E per fare 3 mesi di lavoro. Poi verranno licenziate per far posto ad altri. Anche questa è la Germania.

      Fonti: la mia storia, bellezze!

      • la tua storia ricalca evidentemente il tuo profilo, Berlino è piena di italiani che accettano un PraktiKum da 1,5€/ora che poi però viene compensato con un assegno che ti consente di pagare un affitto in centro e di “sopravvivere” senza bisogno di rubare. Vale per te, i rumeni, i turchi etc …. stare li a piangere serve a poco !

    • Daniele, io ci vivo in Germania, da oltre tre anni, sono vere tutte le cose che elenchi…forse un po’ meno l’accoglienza ( ma forse dipende da città e città), apprezzo tanti aspetti della cultura nordica, soprattutto la parità dei sessi, che forse in Italia non arriverà mai…ma io non mi sognerei mai di attaccare una persona che ha deciso di tornare come hai fatto tu con una leggera aggressività e saccenza. C’è una cosa che non tollero davvero e che sento fortemente da quando sono andata via: quel forte antagonismo che si sente spesso tra chi resta e chi decide di andare via dal proprio Paese. Ma che razza di discorsi sono? Io non mi sognerei mai di atteggiarmi con superiorità verso uno che ha deciso di tornare né tanto meno accetto discorsi del tipo : “io sono rimasto qui a lottare in Italia nonostante le sue bruttezze mentre tu te ne sei lavata le mani”
      ( discorsi che fanno spesso i miei coetani rimasti …poi vorrei capire che significa per loro lottare, forse passare le giornate fuori ai bar lamentandosi della disoccupazione?). Da quando sono qui mi mancano fortemente aspetti dell’Italia che so che qui non troverò mai e credo che succeda a molti, d’altro lato apprezzo cose che ho trovato qui e che in Italia non troverei. Si, in Germania si lavora meglio e ci sono molti più servizi, in ITalia abbiamo tante cose che loro ci invidiano…ma stiamo a fare qui è meglio lì è peggio? Trovo davvero infantile l’abbracciare ciecamente una cultura diversa da quella da cui si proviene dimenticandosi delle proprie origini e soprattutto accusare chi ha fatto scelte diverse. Ognuno fa quello che cavolo gli pare della propria vita ed è libero di decidere dove CAVOLO VIVERE. P.S. Che in Germania ci sia più arte rispetto all’Italia… bah…mi vien da ridere…

      • Valentina, grazie per la lavata di testa e per i tuoi sottili rimbrotti. Per te valgono le stesse considerazioni espresse per l’autrice del Post. Non ho scritto certo io questo vademecum dove chiaramente (a parte le ovvie informazioni di servizio) si evince un certo astio nei confronti della Germania (che non sta certo a me difendere). Tu puoi trovare tutti i difetti e i pregi del mondo in una qualsiasi destinazione, poi gli assegni PRAGMATICAMENTE una priorità. Ecco per me è questa la valutazione che bisogna fare. Io ad esempio del bel clima me ne sbatto se poi ad ogni semaforo di Roma rischio la vita per arrivare a lavoro, preferisco il “clima” berlinese. L’arte in Italia è solo un antico retaggio, ti informo che il Rinascimento è finito da un pezzo, i moderni architetti realizzano opere virtuali (diciamo le nuvole di fuksas a Roma). Ti consiglierei di rivedere la storia e di rivalutare la situazione meglio…
        PS: notizia di ieri all’Italia serviranno 13 anni per raggiungere i livelli di PIL del 2007, quindi se tutto va bene nel 2026 staremo come 19 anni prima … bah !

      • Ti invito nuovamente a citarmi i passaggi in cui mostro di detestare la Germania. E ti informo che mi sono scelta proprio la Germania di nuovo per venire a lavorare alcuni mesi quest’anno. Toh… forse tanto odio non c’è?
        Comunque quella statistica è una cagata, spegnete le tv e accendete i cervelli.

      • @100giorniafrancoforte, evidentemente esiste un certo “décalage” tra quello che pensi e quello che scrivi, in ogni caso se la notizia fosse falsificabile, sarebbe meglio delle tue assunzioni che spesso non possono essere replicate: “è una cagata”. Se l’economia fosse così rassicurante nel “belpaese”, perché ti ostini a cercare lavoro in Germania ? Per la vita bohémienne ??? Scherzo naturalmente !
        PS: al tuo posto mi preoccuperei di tenere acceso il tuo di cervello e anche… ben sintonizzato sulla realtà

      • Danny Rose, qua nessuno vuol far la lavata di testa a nessuno.
        Io personalmente ho esposto un parere basandomi sul mio vissuto,
        i saputelli mi piacciono poco.
        Se per arte ti riferisci a quella contemporanea e all’architettura va bene, sono d’accordo con te, qua si parla di Germania, non di Berlino e basta. So bene che il rinascimento è finito da tempo, non aspetto certo un arrogantello-a come te che me lo venga a chiarire…mi dici di ” rivedere la storia”, quale storia? Chi ha parlato di storia? Vivo a Berlino e ho vissuto a Roma ( periodo più stressante e povero della mia vita), posso dire di conoscere bene entrambi i contesti. Capisco benissimo la tua ostilità verso Roma, che ritengo una città veramente schifosamente invivibile, cara, piena di gente arrabbiata, (lo si nota alle 8 di mattina nella metropolitana) evidentemente non ti sei ancora disintossicato-a completamente nonostante la dolce vita Berlinese..Forse la tua smania di voler dare lezioni di vita o la tua rabbia verso lo stato in cui versa l’Italia, o chissà la voglia di mostrare la tua conoscenza ti ha impedito di comprendere cosa volessi intendere…boh, lo sai solo tu!
        Ti consiglio di porti in maniera un po’ più empatica e meno arrogante.
        p.s. Che l’Italia sta con le chiappe nell’acqua non l’hai notato solo tu eh 🙂 e la cosa non fa rabbia solo a te, ma questo non vuol dire che gli altri debbano fare esattamente la scelta che hai fatto tu!

  8. Io ho dei parenti che hanno iniziato a lavorare in Germania tantissimi anni fa e poi sono tornati qui. Lo avevano fatto per disperazione, per fuggire dal padrone: erano mezzadri. Credo che sia una questione di motivazione: se sei nei guai ti metti a nuotare, non c’è dubbio. Loro non sapevano neanche l’italiano, la loro lingua era il dialetto; non oso immaginare che razza di comiche a comunicare con i capi cantiere!

    Personalmente, anche se tante cose della mia vita non vanno bene, credo che non mi farei mai venire in mente di andare via dalla mia terra. Ci vorrebbe giusto la fame a costringermi, e forse nemmeno quella.

  9. Dire che per riuscire a lavorare in un determinato paese sia necessario parlare la lingua del posto è un’ovvietà che, purtroppo, ancora non entra nella testa di tutti. Bisogna anche dire che molto spesso chi arriva in Germania non solo non parla il tedesco, ma possiede anche un livello della lingua inglese imbarazzante e inappropriato anche per lavorare in un contesto totalmente anglofono (sempre considerando il fatto che sarà estremamente raro trovare queste condizioni in una città tedesca). Detto ciò, credo ci siano modi e modi di dire le cose. Credo che 100 giorni (!!!) non siano assolutamente nulla per poter pretendere di avere le risposte in tasca e la verità in pugno. Io vivo all’estero da 4 anni ormai, saltellando tra Londra e Berlino, conosco bene i due contesti urbani, ciò non di meno non riuscirei a scrivere un post come il tuo, perché è semplicemente impossibile generalizzare fino a questo punto. Inoltre domande quali “quanto costa una stanza?” non rendono chi le pone un demente, e hanno anche delle possibili, lineari, semplici, risposte. Ad esempio io posso dire, senza fare alcuno sforzo titanico, che, di media, una stanza a Berlino costa tra i 250 ai 350 euro al mese, e a Londra tra i 350 ai 580/600 pound (ripeto di MEDIA, per stanze normali, dai 15 ai 25 mq, né buchi né piazze d’armi, posizionate in zone abbastanza centrali, o almeno ben collegate). Quando qualcuno mi fa una domanda del genere non alzo gli occhi al cielo pensando “Mamma che coglione!” (lo penso spesso per tante, tantissime altre cose, ma non per questo suvvia!). Per non parlare delle battute fatte sulle persone di 45 o 50 anni che chiedono informazioni sul trasferimento e le possibilità lavorative! Ma tu sai cosa potrebbe esserci dietro una domanda goffa buttata su un forum in internet? Non credo che aver fatto un tirocinio non retribuito di 3 mesi a Francoforte, e la pur normale e comprensibile frustrazione che avrai provato, ti metta nella posizione di giudicare anche questo. Per concludere, se dopo una manciata di settimane fuori casa hai già perso tutta la tua pazienza mi sa che è il caso di riconsiderare il tuo percorso, perché quella ti servirà molto di più del sarcasmo, t’assicuro.

    • Le risposte goffe e inutili (scontate) denotano purtroppo una mancanza di metodo che dovrebbe essenziale già solo per pensare di spostarsi.Troppo banale dare una occhiata prima a quanto hanno chiesto da altri con relative risposte degli utenti esperti?
      Nessuna domanda è stupida ma c’è anche un limite a tutto. Prima di chiedere sarebbe buona norma (ed educazione) leggere sui vari blog e gruppi. Inoltre vi sono i portali governativi e dei Länder dai quali assumere informazioni sicuramente più garantite. Ok, non si parte magari senza conoscere la lingua, ma ti puoi mettere di buona volontà con un vocabolario di seconda mano e un traduttore on line copiandovi i testi. Se uno non sa usare neppure copia-incolla poi non può pretendere che altri gli facciano (gratuitamente, che è un must tutto italico) da segretario, consulente, coaching…
      Tu Chiara hai un blog? Perchè, ti assicuro… dopo un po’ il sarcasmo è il minimo che sale.
      Tutto scontato, tutto gratis, e senza neppure un grazie. Poi, molto di più di una piccola donazione di sostegno, gli stessi sprovveduti cronici (ma solo per volontà loro) incappano nelle truffe con pagamento via Western Union o aderendo a pagine fan di “Italiani” che sono gestite da scuole di lingue per spillarti soldi a non finire.
      Tutto ciò è meraviglioso!

  10. Mi sono laureata quattro anni fa in economia a Ferrara e dopo due anni tra “stage”, ripetizioni di matematica varie e cocopro in un’azienda italiana della mia zona ho preso e me ne sono andata in Germania.
    Ho fatto la mia gavetta, ho lavato i miei piatti per pagarmi il corso di tedesco e le relative certificazioni linguistiche e ora a lavoro alla Mercedes Benz a Berlino da circa un anno e mezzo, come associate marketing specialist.

    Il tuo post non sfata nessun mito! Nessuno, mi auguro, parte con l’idea di trovare la pappa pronta o la terra promessa. Certo che bisogna fare la gavetta, è una legge che non varia al variare del paese in cui ci si trasferisce e non dipende neanche dall’andamento dell’economia del paese in cui vai a vivere.
    Non so cosa intendi per “casi fortunati”, se intendi dire chi riesce a trovare un lavoro appagante e soddisfacente dal punto di vista economico lasciami dire che ridurre tutto alla fortuna, alla statistica e alla legge dei grandi numeri mi sa una generalizzazione davvero assurda. Anzi, ti dirò che la vedo quasi come un’offesa o una mancanza di rispetto nei confronti di chi, dopo i tuoi stessi piatti lavati nei ristoranti, dopo le tue stesse porte in faccia, dopo i tuoi stessi pianti, può dire di “avercela fatta”.

    Scusa se mi risento, ma ho sentito fin troppe persone che come te se ne vanno per qualche mese e, credendo di conoscere tutto del paese in cui sono finite, con una insopportabile dose di presunzione inveiscono contro lo stesso. Questo molto spesso solo perché il lavoro appagante non è arrivato subito, o perché hanno dovuto sputare sangue prima di trovarlo, o perché si sono viste sbattere porte in faccia e hanno avuto crolli emotivi. Beh benvenuti nel mondo reale. Credere che si parte e subito si trova lavoro è un’illusione che una persona laureata, matura e di buon senso non dovrebbe neanche contemplare!

    Il tuo post trasuda pessimismo. Sembra tu abbia scritto per scoraggiare volutamente chi sta per intraprendere un cammino faticoso, faticosissimo ma che vale sempre la pena intraprendere se si ha talento, PAZIENZA e buona volontà. La Germania è un paese selettivo, mille volte più dell’Italia. Abituarsi a questo modo di lavorare, di pensare e di vivere può essere duro, molti non ce la fanno ma se si parte con la giusta determinazione questo paese può e sa offrire molto, non “ai pochi fortunati” (citando il discorso della fortuna nel tuo post) ma ai pochi tenaci e meritevoli.

    Eleonora da Berlino

    • Ciao Eleonora ho letto i tuoi commenti e devo dire che sono alla stessa idea tua , ciò che vorrei chiederti e semplicemente un consiglio da amico,
      Io sono un emigrato in italia all’età di 10 anni e ho vissuto 10 anni in puglia , e 8 anni a padova che sono tutt’ora qui prima non potevo spostarmi perchè essendo emigrato avevo un permesso di soggiorno solo per l’italia e per studio, adesso ho la cittadinanza italiana ottenuto verso metà dell’anno scorso e quindi adesso posso andarmene dove voglio , volevo partire qualche giorno fa per la germania ma non sapevo dove andare di preciso perchè germania e grande e ci sono stato due tre volte con un amico che ha vissuto li ma solo per farci un giro e adesso io vorrei trasferirmi ma non so dove di preciso cosa mi consiglieresti per questo viaggio ??? grazie

  11. Comunicazione di servizio: Non intendo pubblicare commenti senza senso e con offese più o meno personali a me rivolte. Quindi fate critiche costruttive se vi date lo sbattimento di partecipare a questa discussione e non stupitevi se commenti del genere non li pubblico. E non invocate la “libertà di opinione/espressione”. Io sono per la libertà di opinione, non per la libertà di offesa. Grazie

  12. Credo tu sia anche per la libertà di offesa considerando le risposte OFFENSIVE e irritanti che hai fornito e delle domande del tutto lecite che ti sono state poste…..molto contraddittorio il tuo discorso

  13. Sinceramente io condivido in pieno questo tuo articolo. A volte mi vengono fatte domande sul blog che fanno a dir poco cadere le braccia per terra, tipo: “servono le lingue per lavorare in aeroporto?” oppure “ho fatto il liceo scientifico e ho una conoscenza scolastica dell’inglese, posso fare la hostess?” Quindi capisco cosa vuoi dire e di certo la tua non è affatto un’invettiva contro la Germania e chi la legge così, mi spiace, ma ha capito male…è che bisogna rendersi conto che un Paese straniero, per quanto più evoluto, ricco , organizzato del nostro non è comunque il paese dei balocchi, dove: non sai parlare la lingua?non hai un soldo?hai una famiglia a carico?stai morendo di fame? TRANQUILLO!!!Intanto che ti sistemi e impari la lingua ti paghiamo tutto noi e pensiamo noi a te e ti facciamo pure diventare ricco trovandoti il lavoro dei che sognavi!!!Scusate, ma mi sembra troppo bello e troppo facile…ma non avendo io esperienza diretta posso anche sbagliarmi…
    Ma vi posso assicurare che in anni di lavoro in aeroporto ho visto ben pochi tedeschi parlare un inglese comprensibile, non sono certo ai nostri livelli, ma anche loro lo parlano ben poco…

    • Tra l’altro io non ho mai inveito contro la Germania e non capisco la gente dove lo abbia letto.
      E’ un Paese che, ad oggi, AMO. Che mi ha insegnato delle cose e mi ha fatta perfino essere felice.
      Poi magari un giorno, come il 95% degli immigrati italiani in Germania, dirò che i tedeschi li odio e sono degli stronzi e ci godrò a vederli soffrire, ma per adesso non posso che dire che è un Paese che mi ha dato delle cose positive. Chi ci vuole leggere il contrario non ci ha capito tanto di quello che ha letto.

      Postilla sull’inglese: è possibile lavorare in inglese in Germania? CERTO che “è possibile”, ma non è una cosa così diffusa come si crede.
      E’ possibile nei Dottorati universitari; è possibile in ALCUNE multinazionali; è possibile negli organismi sovranazionali.
      E’ certamente quasi impossibile per fare il cameriere, per lavorare negli studi, in banca, nelle relazioni col pubblico o nei negozi. E no, la conoscenza base dello spagnolo o la conoscenza maccheronica del greco NON vi aiuteranno.

      Ci sono paesi più english-friendly, che io sappia la Svezia o l’Olanda. Forse la Danimarca e la Norvegia. Ma è una cosa comunque molto settoriale e non so con l’inglese quanto in alto si arrivi.

      Altra postilla: io ho buttato giù questo articolo in una serata di riflessioni e credevo che sarebbe stato letto si e no da 50 persone. Quando mi dite “il tuo articolo non sfata nessun mito”, sappiate che il titolo: “Trovare lavoro in Germania: i miti da sfatare” è stato messo autonomamente dai siti che hanno ripreso il mio articolo e NON da ME. Non era mia intenzione sfatare dei miti, e scusatemi se ho sfatato qualche vostra illusione. Pace e bene.

  14. Complimenti!……
    E’ sicuramente vero che non hai avuto fortuna, ma ciò che scrivi è parecchio sboccato, ma soprattutto è molto comico.

  15. Ciao, sono capitata su questo articolo per segnalazione di un amico blogger. Lasciati dire che 1) ho riso come una pazza dal principio alla fine 2) mi sono rivista tantissimo in molti punti 3) hai scritto un sacco di cose verissime, ma così vere che più vere non si può. Abito in Germania da due anni e mezzo, ho avuto un blog sulla mia esperienza per due anni e alla fine…l’ho chiuso. Perché? Un po’ perchè avevo voglia di scrivere d’altro e un po’ perché il blog era stato invaso da “succhiasangue” ossia persone che, pur non avendo per niente chiaro in testa quello che volevano realmente, mi scrivevano in cerca di una consulenza gratuita all’immigrazione. Domande assurde, uguali o peggio a quelle che elenchi tu. Anche io più volte sono sbottata con post cafoni in cui chiarivo che il mio era un blog e non un’agenzia di consulenza per chi parla solo calabrese e vuole aprire un negozio di parrucchiere a Lubecca. Niente da fare.
    Io in Germania ci sono finita dopo anni di ricerca di lavoro all’estero, con incluse – come dici tu – notti insonni, pianti, delusioni e momenti di scoraggiamento che non auguro a nessuno. Arrivata qui, tutto è stato meraviglioso, ma anche molto difficile, nonostante la mia laurea in tedesco (quindi immaginiamo chi non lo parla per nulla). Qui sono rimasta, ci resterò ancora, ma non penso di vivere in Eldorado. Purtroppo Vista dall’Italia la Germania sembra un paradiso e spesso gli aspetti difficili dell’emigrazione vengono del tutto trascurati da chi aspira a spostarsi! Ancora complimenti per il post! 🙂 Ciao E.

    • Grazie mille per il tuo commento. E non solo perchè hai elogiato le cose che ho detto, ma per l’educazione e la carineria con cui ti sei approcciata a scrivere, mostrando una parte della tua esperienza e senza farmi passare per fallita depressa cattiva repressa triste stupida viziata non-capisci-un-cazzo!
      Un caro saluto =)

      • Salve a tutti e la prima volta che lego un forum e volevo capire un pò come funziona, per ciò che ho letto sui vostri commenti trovo che fatte bene a dare consigli e dire le vostre esperienze perchè tutto ciò che si parla e si pensa ci rappresenta un pò tutti quanti.
        Io sono dell’idea che la vita va affrontata bisogna avere coraggio ad andare avanti provare per credere , non sara facile ma nemmeno tanto difficile il mondo e tutto un emigrazione , tutti cercando di crearsi un futuro migliore, perchè se si rimane allo stesso posto e vedi che della tua vita non hai fatto niente , allora cambia vai via da dove stai perchè mal che vada sarai come lo sei stato ma poi trovare anche il meglio , ciò che conta avere la forza di intraprendere questo viaggio ed farti un idea per quale motivo lo stai facendo cosa cerchi cosa, vuoi e dove e buona fortuna ,
        La Germania ha più ordine e le leggi sono vere non come in italia .

  16. Ciao ragazzi.
    Voglio chiedervi una cosa anzi parecchie. In Italia oggi questi 60 milioni di persone sono delle pezze e non vogliono fare un mazzo dalla mattina alla sera perchè sono la recessione del paese che vanno tutti con uno smartphone di ultimo grido.Mentre sto scrivendo questo blog a casa a 30° loro che fanno vanno in disco e io non esco perchè non un budget per comprare un vestito per andare a ballare,loro sono la rovina del italia ricordatevi.

  17. Tragicamente vero! Se ci pensiamo bene è la stessa cosa per gli stranieri che vengono da noi. Io lavoro come agente immobiliare, (tempi molto duri, in particolare sotto l’aspetto delle spese fisse) e quando viene nella mia agenzia uno straniero che parla un italiano stentato, fa lavoretti (e probabilmente se li sta inventando per fare bella figura) e mi dice che sono in 5, con una moglie incinta e tre figli, e cercano un appartamento in affitto arredato a circa € 300 al mese (in provincia di Arezzo se vuoi tre camere ne devi spendere almeno 500, più due mesi di caparra), lo mando subito via con tutte le gentilezze del caso (altrimenti se propongo questi casi ai proprietari mi impiccano o mi fanno chiudere!!). E se poi insistono come spesso fanno (forse perché nessuno li vuole) li invito a ripartire per il loro paese!!!

      • E’ chiaro, quando si va in un altro paese si è ospiti e basta. E’ giusto essere rispettati e farsi rispettare, ma anche rispettare e non segregarsi o lasciarsi prendere da orgoglio e sentimenti di rivalsa….

    • CIAO MI CHIAMO MOHAMED MA SONO DELLA RAZZA ITALIANA (sfortunatamente) sono nato in italia cresciuto , diplomato, ed infine laureato; tutto questo ovviamente con il minimo del minimo di impegno ( regalato) IL PROBLEMA DEGLI ITALIANi é INANZITUTTO L’unica nazione al mondo dove il 99% delle pecore perché ritengo sia il complimento piu adeguato. tutta la gente é razzista , gelosa , invidiosa, ignorante, credo che vi bastano questi complimenti per gli altri complimenti basta vedervi allo specchio e dirveli da soli é l’unica nazione in quale tutta la gente crede di essere la migliore al mondo mentre in realta è esattamente il contrario ho avuto la grande possibilita di visitare quasi tutto il mondo ma gli italiani é l’unica razza al mondo dove la maggior parte della gente non conosce la propria lingua mentre come definite voi un extraumanitario appena arrivato da un barcone di clandestini con al Massimo la 5 ELEMENTARE conosce al minimo 3 lingue non perfettamente ma nella normalita invece voi gente diplomata ed laureata avete paura di espatriare dal nord al sud italia e viceversa che vergogna hhhhhh quindi voi in realta non siete razzisti ma siete pecore ignoranti pensate di essere i migliori hhhhh ma in realta non é cosi come sapete benissimo é non volete accettare questa bellissima realta.
      in realta siamo noi extracomunitari a dominare il mondo hhhh comunque si sapeva é solo questione di tempo e stiamo arrivando dove volevamo arrivare gia anni fa. OGGI giorno siete voi pecore ( italiani) a lavorare per noi stranieri ho piu di un ristorante italiano sparso nel Europa FRANCIA BELGIO LUSSEMBURGO GERMANIA SPAGNA ED OVVIAMENTE NELLA MIA TERRA ma avviso tutti di non permettervi di venire a chiedere lavoro accetto tutte le nazionalita tranne la razza italiana per voi vi sembra strano sentire il nome mohamed invece é il nome piu diffuso e bello al mondo . ciao a tutti
      SALAM ALEKOM ARABO
      JU PERQAFOJ TE GJITHEVE ALBANESE
      BONJOUR A TOUS FRANCESE
      HELLO TO ALL INGLESE
      HALLO ALLE ZU TEDESCO

      vi bastano queste lingue per il vostro bene studiaaaaaaaaaaaaaate pecore

  18. Articolo illuminante, a certi tratti divertente. Mi ha aperto gli occhi su verità a cui proprio non pensavo. D’altro canto, leggendo l’articolo, io, che sono disoccupata in Italia, ho ancora più dubbi di prima sul mio futuro … cosa fare? dove andare? come vivere? visto che, pare, la situazione sia sempre peggio qui!

  19. In effetti c’è da dire che circa 650.000 italiani di vecchie generazioni (e molti di loro di italiano hanno ormai solo il cognome) vivono già in Germania e ora circa 20-30.000 Italiani sono andati a vivere e a cercare lavoro là nell’ultimo anno. Dati questi numeri le possibilità già per i gifted & talented giovani che si recano in Germania si assottigliano, figuriamoci per coloro che hanno scarse conoscenze linguistiche e lauree umanistiche o diplomi di liceo…

  20. sono italiana di nacionalita brasiliana penso di venire in germania a lavorare come dona di pulizia doppo quando inparero a il tedesco linqua posso lavorare in ristorante come camereira quanto e uno stipendio minimo mensile.grazie.

  21. la ricerca di un futuro per i nostri figli.
    ho letto con gusto, e a volte disgusto, i commenti, chiaramente ne esce una degradante realtà degli italiani che cercano di recuperare espatriando una dignità che gli è negata in italia per tanti motivi che non elenco altrimenti non basterebbe la memoria virtuale del server in uso, e comunque ci avete pensato voi a tirare fuori il peggio della cosiddetta “razza italiana”.
    E’ vero siamo ignoranti, pochi in italia conoscono l’inglese e se sanno dire che la maita sta sul tavolino pensano già di essere in grado di intervenire alle nazioni unite, è vero, siamo un popolo violento, d’altronde la storia del nostro glorioso paese (Roma docet) è fatta di guerre e soppressioni a tutti e a tutto e non sempre siamo stati “Italiani brava gente” è vero, pensiamo ancora di essere i migliori al mondo per la moda, il cibo, i vini etc etc, ma questo lo dice chi in effetti non ha mai varcato i confini del bel paese.
    Comunque non giochiamo con la disperazione dei nostri connazionale se si permetto di chiedere delle informazioni , a volte cercano solo conforto e chi meglio di noi che abbiamo vissuto sulle nostre ossa e le nostre lacrime l’emigrazione. A tutti coloro che hanno la forza di spezzare le catene e finalmente sentirsi cittadini europei dico soltanto “provateci” il fare è sempre meglio dell’aspettare, personalmente ho deciso di espatriare per dare la possibilità ai miei figli di vivere in in un paese attento alle loro esigenze, cosa che in italia non esiste per ovvi motivi, voglio dare la possibilità di pensare e credere ad un futuro migliore, cosa che in Italia non esiste, voglio dare la possibilità di capire che esistono altre realtà molto più complete e vivibile della loro patria e in ogni caso voglio fargli capire che essere cittadini del mondo è molto meglio che essere cittadini di un paese allo sbando, la mia personale ricerca del lavoro si è conclusa nel modo migliore e con vantaggi rispetto alla Sicilia (dove comunque lavoravo) premesso che parlo bene 4 lingue tra cui il tedesco tutte a livello C2, già per me è stato facile, facile avere risposte negative, facile avere delusioni, facile dovermi adattare nuovamente alla nuova realtà che ti da la possibilità di avere una vita dignitosa ma che sicuramente non ti aiuta se non sei uno loro almeno a livello di voglia di integrazione.
    PS. caro Mohamed, sono felice che un Italiano sia diventato cittadino del mondo e sono sicuro che la tua laurea o diploma sia stato guadagnato in Italia con duro lavoro, sono sicuro che i tuoi ristoranti siano i migliori sulla piazza anche se non ci sono Italiani, ma se devi offendere il tuo, mio, nostro paese, hai dimostrato ampiamente di non aver capito una beata cippa. Non lo fare altrimenti tutto ciò che hai realizzato è vano.

    • E’ molto difficile riuscire ad ottenere un commento intelligente, educato, di contenuto, di visione. Forse anche per colpa mia che uso spesso toni da bar o che non riesco ad esprimere intelligenza, contenuto ed educazione sebbene questi siano presenti in me.
      Probabilmente il tuo è uno dei commenti più belli che abbia mai ricevuto ad un articolo.

  22. sono capitata qui per caso,sono rumena e vorei trovare un posto di badante in germania,come facio?germania mi ha afascinatta da quando ero picola…saluti a tutti,..non parlo tedesco

  23. Questo blog e’ l’ennesima trovata triste, demotivante, e deprimente che invece di dare consigli e suggerimenti a chi per necessita’ si vede costretto ad espatriare, incentiva la confusione e la negatività che si respira sui siti di italiani all’estero. Chissà perchè su questi siti la maggioranza degli italiani emigrati, integrati e “sistemati” regala pareri negativi che vorrebbero far dirottare l’idea dell’emigrazione…sara’ che come racconto’ una mia amica tedesca, “gli italiani in Germania non ne vogliono altri e temono una sorta di concorrenza”. Pareri contrari che primeggiano l’uso della lingua tedesca, 1 anno, 2 anni di corso….non si fa nulla senza lingua…i ristoranti italiani hanno altri stranieri e bla bla bla….ne ho sentite di tutti i colori…e personalmente non do più credito ai blog su internet. L’autrice di questo blog secondo me sta “rosicando” perchè non ha potuto integrarsi nel sistema tedesco per vai fattori..e non rispetta con le sue battutine le persone che magari a 35 anni vengono considerate vecchie e non trovano più una sega di lavoro in Italia; persone anche con figli disperate che sono disposte anche a partire all’avventura per cercare di migliorare la propria vita. D’altronde la mentalità italiana si vede anche in questo.

    • Prima ti riferisci a me includendomi negli “integrati e sistemati” e poi mi dici che rosico perchè non ho potuto integrarmi.
      Qualcosa non torna.
      Lo scritto è in base alla mia esperienza, sarei felicissima se mi dimostrassi il contrario. Per carità, ci sono dei casi che hanno avuto successo o un gran successo facendo il contrario di ciò che ho derivato dalla mia esperienza, ottimo per loro, ma ormai per la maggior parte funziona così.
      Ripeto che lo sfottò non è rivolto nè a chi non trova lavoro, nè ai disperati nè a quelli con famiglia a carico, ma piuttosto ai perditempo, ai supersprovveduti e a quelli che chiedono “ma in Germania si deve parlare tedesco?”.

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